9 Cantine italiane d’arte e architettura secondo IoDonna

Si sa, il vino in Italia è un’istituzione da generazioni.

Siamo al terzo posto a livello mondiale relativamente al suo consumo, con dati in continua crescita e diffusione anche tra i più giovani. Ma non dobbiamo solo considerare il vino come compagno di banchetti e brindisi, oggi giorno ci ritroviamo ad andare oltre il suo semplice consumo, ritrovandoci coinvolti con tutti e cinque sensi in esperienze uniche che solo le visite enogastronomiche in Cantine d’eccellenza ci regalano.

Non a caso il trend delle visite in cantina è in forte espansione, secondo l’ultimo Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano il 56 per cento degli italiani ha visitato una cantina nei viaggi recenti, privilegiando le cantine opere di grandi architetti e artisti. Quando si incontra con il gusto del design contemporaneo di architetti visionari…accade qualcosa di molto speciale.

Lo scorso ottobre, un articolo su Io Donna a cura di Elena Bianco parlava di Cantine con l’anima, luoghi dove si dialoga con il paesaggio, si riserva una forte attenzione all’ambiente e si esalta il legame con la tradizione. Tutto questo perché oggi chi visita le cantine cerca un’esperienza che vada oltre la semplice degustazione del vino, che risulta sempre coinvolgente.

Così ci viene proposta una selezione delle cantine più belle nate dall’ingegno dei cosiddetti “archistar”, coloro i quali dell’architettura ne fanno uno spettacolo diventando celebri per questo.

“L’antro oscuro dove i vini invecchiano è un luogo comune superato e molte aziende vinicole italiane hanno trasformato le loro sedi produttive e cantine in luoghi unici per bellezza e innovazione, all’altezza del vino che custodiscono, così interessanti da valere da sole una visita. Anche se si è astemi.”

Iniziamo un viaggio virtuale, viaggio che vi invitiamo a fare il prima possibile, tra le 9 cantine italiane d’arte e architettura.

Capolavori di archistar

Come Bricco Rocche di Castiglione Falletto (Cn), creata dagli architetti Luca e Marina Deabate su commissione della famiglia Ceretto per vinificare le uve dai cru migliori del Barolo. Un vitigno che è un monumento enologico ha ispirato un monumentale cubo di vetro, incredibilmente in armonia con le colline delle Langhe. Poco distante, a La Morra, la Cappella delle Brunate è decorata all’interno dai colori pieni di David Tremlett, e all’esterno dai riquadri squillanti di Sol LeWitt. Arte, natura e Ceretto, un legame inscindibile.

Verso il centro della terra: la barricaia

Rocca di Frassinello è invece uno sposalizio fra Italia e Francia in Maremma, a Gavoranno (Grosseto). Fra la famiglia Panerai, votata alla selezione del miglior Sangiovese, e Domaines Barons de Rothschild Lafite, una delle più famose case vinicole al mondo.
Qui il Sangioveto (nome locale del Sangiovese) e i classici francesi Cabernet, Merlot, Petit Verdot, creano grandi vini da invecchiamento in spazi dalle forme essenziali. Li ha concepiti Renzo Piano che aveva un padre produttore di vino, rivoluzionando gli schemi tradizionali e partendo dal cuore nobile delle cantine, la barricaia, dove si affina il vino, e che Piano rende il centro di tutta la struttura. Lo spazio di 40 metri per lato è spoglio e solenne come il tempio di un rito laico, intorno a cui si sviluppano le aree produttive.

A pochi chilometri si trova Massa Marittima, cittadina medioevale fra le meglio conservate in Toscana, con gli edifici storici affacciati sul verde delle colline metallifere. Dialogando con la natura e l’ambiente Mario Botta realizza la cantina Petra della famiglia Moretti. Scoprite questa meraviglia nel nostro articolo Petra: un viaggio al centro della terra del vino.

La barricaia, centro dell’attività di vinificazione, viene esaltata con un ampio tetto inclinato da cui i grappoli cadono nelle vasche di macerazione. Dalla lunga scalinata sul tetto si ammirano il Tirreno e le isole toscane.

Seguendo la dolce sinuosità delle colline chiantigiane, approdiamo presso la cantina Antinori nel Chianti Classico a Bargino, in provincia di Firenze. Qui si può solo rimanere incantati da come l’architetto Marco Casamonti ha fatto dialogare terra e architettura, creando grandiose fenditure orizzontali su tre livelli sovrapposti della cantina. Una meraviglia architettonica che nono poteva non figurare al nono posto della prestigiosa classifica World’s Best Vineyards (2020), classifica che premia le esperienze di visita eccezionali nelle cantine dei cinque continenti. La cantina è costruita con materiali locali, si fonde fra i vigneti, e propone soluzioni architettoniche di grande suggestione come l’imponente scala a chiocciola che collega i livelli. Parleremo più avanti di come la struttura è concepita a basso impatto ambientale e risparmio energetico.

Cantine: opere d’arte dove vivere e lavorare

L’estro creativo del grande scultore Arnaldo Pomodoro firma un’opera d’arte dove vivere e lavorare: parliamo dell’incredibile Cantina Castelbuono a Bevagna, dove si produce il Sagrantino dei fratelli Lunelli. Qui non esiste confine fra architettura e scultura: la grande cupola di rame, incisa da crepe che ricordano la dura terra umbra e che rappresenta l’inconfondibile firma di pomodoro, rappresenta la tartaruga, potente, stabile, longeva, così come le uve di Sagrantino.

Indietro nel tempo, agli albori del Franciacorta

Facendo un passo indietro nel tempo, gli appassionati di castelli e residenze storiche non possono non programmare una visita alla cantina Berlucchi del 1680, in un antico palazzo a Corte Franca (Brescia), dove nasce la storia enologica della Franciacorta. Residenza di Guido Berlucchi, ultimo discendente della famiglia bergamasca Lana de’ Terzi, è oggi sancta sanctorum dello spumante metodo classico nel bresciano. È conservata religiosamente da Franco Ziliani, enologo di genio e padre delle bollicine “nobili” italiane. Visitare il palazzo rievoca le storie di Caterina Cornaro regina di Cipro e degli esotici personaggi che occhieggiano dai dipinti. La grande volta della cantina storica, a 10 metri nel sottosuolo, oggi ospita le pupitre, i trespoli di legno che accolgono le bottiglie nel processo di spumantizzazione.

Raccontano la storia anche le cantine di Villa Sandi, la seicentesca residenza in stile palladiano a Crocetta del Montello (in provincia di Treviso), sede dell’azienda della famiglia Moretti Polegato. Raccontano una storia di ricchi mercanti che costruirono la cantina poi divenuta comando militare italiano durante la Grande Guerra, quando le cantine vennero ampliate con una serie di cunicoli che portavano fino al Piave, linea del fronte. Oggi la villa è tornata allo splendore originario, con le stanze dove soggiornarono Napoleone Bonaparte e Antonio Canova. Quelle che una volta erano le gallerie della guerra, oggi sono l’ambiente ideale per la maturazione dei vini.

Il viaggio continua

Nelle campagne di Scansano (Grosseto) il passato e il futuro si congiungono al Castello di Montepò. In un maniero dell’anno Mille, teatro di epiche battaglie medioevali, Jacopo Biondi Santi e i suoi figli sperimentano un’agricoltura sostenibile per coltivare il loro Sangiovese Grosso BBS 11, padre del Brunello di Montalcino. Una visita al castello deve accompagnarsi ad una passeggiata nelle campagne circostanti, boschi magici che furono percorsi da cavalieri in battaglia e che oggi fungono da naturali frangivento e vengono monitorati per acquisire dati sulle condizioni di umidità e temperatura fra i filari.

Fino ad arrivare tra le braccia della Sicilia

Dove la natura irrompe anche nella cantina del 1851 di Donnafugata a Marsala (Trapani). La cantina rende omaggio alla sua terra presentandosi con una struttura di un grande “baglio”, la tenuta con la corte interna tipica di tutta la Sicilia rurale. Lasciatevi meravigliare dalla barricaia per la dimensione delle volte in legno scolpite da antichi maestri d’ascia: il luogo “sacro” del vino fu scavato nel tufo, ottimo termoregolatore naturale. Sanno molto bene cosa significa il culto per la bellezza nelle sue diverse forme la famiglia Rallo, che nel 2016 realizzarono in edizione limitata la bottiglia del loro storico rosso Tancredi disegnata da Dolce & Gabbana.

Non ci resta che prendere appunti e programmare la nostra prossima esperienza vinicola esaltata dalla bellezza del design delle cantine che ci ospiteranno.

9 Replies to “9 Cantine italiane d’arte e architettura secondo IoDonna”

  1. Sono sempre più affascinata dai tuoi articoli, continuerò a seguirti. Villa Sandi è la mia preferita!

  2. Mi piace tanto l’idea di un ipotetico viaggio nei posti più significativi per la produzione di vino. Ti seguirò sicuramente.

    1. Angioletta Scicali dice: Rispondi

      Tutto di profonda ispirazione, iniziamo ad assaporare, da lontano, con la nostra immaginazione, rendendoci così quel magico momento in cui il viaggio avverrà più vicino. Grazie!

  3. Il connubio perfetto, vino e design!
    Ti seguirò assolutamente per leggere altri articoli.

  4. Da buona “vignaiola” questo articolo mi ha incuriosita! Complimenti

  5. Bellissimo articolo, mi piacerebbe restare aggiornata su altri articoli del genere
    Se avete una newsletter vorrei essere iscritta 🤗

  6. In genere bevo il donna fugata, il bianco, però non conoscevo la storia! Molto interessante!

  7. Nunzia Di Leo dice: Rispondi

    Articolo interessante! Leggerò sicuramente i prossimi articoli.

  8. Un articolo ricco di contenuti e davvero interessante! Ti ringrazio per tutte le informazioni e aspetto con ansia un’altra esperienza del genere!

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