Donnafugata: destinazione Pantelleria, amore eter-e/n-o

Pantelleria e la cantina Donnafugata: un viaggio etereo nel mondo vitivinicolo

Avete presente quando pensate di aver trovato il vostro posto nel mondo nell’istante in cui state per lasciarlo? Pantelleria per me è stato un viaggio verso altri confini, oltre i confini; un viaggio caratterizzato da una primitiva eleganza… da una nuova consapevolezza interiore. 

Pantelleria è “un’isola che non va condivisa con tutti, bisogna avere fortuna”.

Rocce spigolose, vento che si trasforma in carezze, blu profondo dove immergersi in fondali eterei, e sapore di terra quella arida e sapida, minerale. Non si riesce neanche a descriverla. Un’isola che può essere solo vissuta, un viaggio che si trasforma in quello interiore alla (ri)scoperta di sé stessi. Pantelleria è speciale. È unica, un teatro mistico dove poter vivere solo avventure. Pantelleria è selvaggia, ma ha un animo infinitamente puro e dolce come quello del miglior passito che abbia mai degustato.

Si tratta del Ben Ryéfiglio del vento e di Donnafugata. A Pantelleria è nata la loro terza cantina, nella contrada di Khamma, immersa tra le vigne coltivate rigorosamente ad alberello pantesco. Questa è una viticoltura eroica, che confida tutta la sua bontà nell’amore della terra e delle forti braccia di oltre 70 agricoltori che ogni anno a metà agosto approdano sull’isola. Non tutti sono nati e cresciuti a Pantelleria, ma sono di animo pantesco sicuramente, molti vi fanno ritorno e la vendemmia diventa un po’ come il Natale in famiglia. Occasione per ritrovarsi e condividere. Ed è da questa condivisione di forza, sudore, tenacia e amore per la terra che nasce un vino dolce unico nel suo genere, diventato oramai simbolo della cantina.

Ci si ritrova all’interno di un anfiteatro naturale, costituito da vigneti -alcuni esemplari centenari- coltivati su piccoli terrazzamenti, delimitati da muretti a secco in pietra lavica. Al centro sorge il dammuso, corpo principale della cantina che ospita l’area di lavorazione, le vasche in cui il mosto diventa vino e la sala per le degustazioni. Quest’ultime, immerse nel paesaggio dell’isola e che si concludono con il famoso passito, sono volte alla scoperta dei vini Donnafugata: piccole produzioni di pregio da territori unici abbinate ai piatti iconici della cucina mediterranea.

Ferdinando, come gli ha insegnato sua nonna Gabriella, dice che Donnafugata è il vino degli astemi. Terza generazione della famiglia, è stato il compagno migliore in questa avventura. Ci ha raccontato della sua vendemmia pantesca e fatto scoprire un’isola speciale. Ci ha catturato e trascinato con la sua storia da non riuscire più a distogliere gli occhi – e le orecchie – di dosso. Visitare il vigneto di notte, al chiaro di luna e delle lanterne, è stato il momento più suggestivo, camminando fino al Giardino Pantesco, bene FAI dal 2008 donato dalla famiglia Rallo al Fondo Ambiente Italiano e visitabile non solo durante le degustazioni. 

Questa volta non si parla solo di una cantina che attraverso il design esalta la ricchezza e l’unicità del terroir, padre di vini incredibili, bensì della terra stessa che, protagonista con la sua peculiarità distintiva e singolare, riesce a dar vita ad emozioni e suggestioni che ci permettono di approfondire una conoscenza e successiva degustazione dei suoi vini dando al palato la possibilità di apprezzare note organolettiche altrimenti nascoste

A Pantelleria il vento sono carezze, lei è selvaggia e sensuale allo stesso tempo.

A Pantelleria ti ritrovi a vivere ricercando qualcosa di puro e magico, fa la differenza.

A Pantelleria il tempo si è fermato? Direi di no, per certi versi, con il suo scorrere lento è un’isola che guarda oltre l’orizzonte

E così, a Pantelleria, è rimasto un pezzetto di cuore. 

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